Giorgia Depaoli

Cavaliera della Repubblica... ci parla di un Trentino "globale e locale" dove il "noi" non esclude "gli altri"

Data: Mercoledì, 22 Luglio 2020

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Descrizione

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Giorgia, ci racconti un po’ di te? Dove sei nata, quali studi hai fatto e quale professione hai intrapreso? 

Sono nata a Trento dove ho studiato Economia Politica alla Facoltà di economia con due periodi di Erasmus in Danimarca e Irlanda. Ho quindi frequentato un Master in Cooperazione Internazionale a Napoli, grazie al quale ho poi fatto uno stage presso UN in Mozambico e da lì ho continuato a lavorare nella cooperazione internazionale in particolare sui diritti della donna in vari Paesi cosiddetti “in via di Sviluppo”. 

 

Da quanti anni sei all’estero? In quali paesi hai vissuto?

Ho lasciato Trento circa 20 anni fa ed ho vissuto e lavorato in Moldavia, Mozambico, Marocco, Tunisia, Libano, Nepal e Iraq.  Ho lavorato per periodi più brevi anche in Etiopia, Libya, Algeria, Bosnia and Herzegovina, Turchia, Mali, Syria e Somalia.

 

Dove ti trovavi quando è iniziata l’emergenza Coronavirus?

A Trento, in attesa di partire per un’altra missione di terreno

 

Da dove è partita la tua attività di volontariato durante il lockdown a Trento?

Ho visto sui social media l’annuncio di “resta a casa, passo io” servizio attivato dal Comune di Trento, Servizio Sociali ed il progetto Pronto Pia. Ho pensato che potevano avere bisogno di volontari e quindi ho chiamato offrendomi come tale. Essendo bloccata a Trento, lavoravo a distanza ma avevo anche tempo libero, e – per fortuna – la salute. Ho pensato che potevo “sfruttare” questi due beni a servizio di chi non li aveva o di chi poteva avere bisogno di un supporto specifico proprio durante il lockdown. 

 

Ti aspettavi di ricevere l’onorificenza di Cavaliera della Repubblica? 

Assolutamente no. E’ stata una grossa sorpresa che mi sono sentita di accettare a nome/in rappresentanza di tutti i volontari e volontarie che sul territorio trentino e nazionale, ma anche internazionale, instancabilmente e nell’anonimato, offrono un servizio importantissimo alle categorie più vulnerabili nelle varie comunità. 

Credo che il premio mi sia stato attribuito anche per il mio “ incarnare” questo binomio così importante: locale e globale. Credo che tramite il mio profilo, il Presidente della Repubblica abbia voluto sottolineare che si può lavorare per alleviare il dolore e le sofferenze di comunità / Paesi “altri” lontani da noi (dimensione globale), ma allo stesso tempo contribuire anche al benessere economico e sociale delle nostre comunità vicine (dimensione locale). E l’una non esclude l’altra. Non è necessario opporre il “noi” a “loro” dandoci la priorità, ma c’è spazio per il “noi” dove il noi non è solo chi è originario delle nostre terre, ma anche chi vi è entrato a far parte e anche chi non lo è.

 

Da dove nasce la voglia di vivere costantemente in realtà diverse dal Trentino?

Sono cresciuta in una famiglia molto cristiana e cattolica ed i miei genitori mi hanno trasmesso fortemente i valori della tolleranza, dell’altruismo, del volontariato e dell’aiutare chi è più svantaggiato. Ho fatto anni di scoutismo e dentro esso, anni di volontariato, anche in Paesi in via di Sviluppo. E’ tramite queste esperienze che ho deciso che volevo diventare una “professionista” della cooperazione internazionale, volevo studiare, acquisire competenze e conoscenze per metterle a servizio di chi era nato più svantaggiato di me e, magari, tramite il mio costante lavoro e dedizione, contribuire a rendere più giustizia e diminuire qualcuna delle diseguaglianze in questo mondo.  

 

Ti senti realizzata e appagata da quello che fai? Qualche volta hai nostalgia della tua terra di origine?

Mi sento molto fortunata  e privilegiata per tutto quello che il mio lavoro mi ha regalato in tutti questi anni: ho conosciuto persone fantastiche che ammiro moltissimo perché sanno affrontare sfide enormi come la guerra, la fame, la violenza e la discriminazione ma continuano a sorridere e a lavorare instancabilmente per eliminare queste diseguaglianze; ho visto posti fantastici da togliere il fiato e ancora incontaminati; ho vissuto emozioni fortissime di gioia e sconforto, amicizia e dolore, connessione e solidarietà con persone di tutto il mondo e di tutte le provenienze sociali, etniche, religiose, etc…; ho incontrato uomini incredibili che lottano per i diritti delle donne in contesti estremamente conservatori ed ho conosciuto donne fortissime che hanno perso la vita per gli stessi valori e per altri ancora. Ho imparato moltissimo in questi anni ed ho ricevuto molto più di quello che penso di aver “dato”. Soprattutto, la cosa più importante, ho assorbito questo senso di “unione” tra tutti gli uomini e le donne del pianeta, con la natura e gli altri esseri viventi. Siamo tutti collegati in questo Universo fantastico ed è un grande errore pensare che possiamo vivere “isolati” nel nostro piccolo territorio, chiudendoci all’esterno, per rimanere nella nostra realtà privilegiata senza contaminazione nessuna di “diversità’” che ri - assetti i nostri equilibri.  Credo il COVID 19 ce lo abbia dimostrato chiaramente, ma prima di esso tanti altri segnali ci mostravano che siamo tutti connessi e che questa connessione può diventare fonte di crescita e ricchezza se alcune “regole” sono adottate. 

 

Hai conosciuto altri trentini all’estero? 

Sì ma soprattutto in Mozambico, dove la cooperazione internazionale del territorio trentino ha realizzato, negli anni passati, progetti molto belli ed importanti tramite il CAM (consorzio associazioni con il Mozambico) e grazie al supporto anche finanziario della Provincia di Trento. In quel Paese c'è anche una presenza forte di missionari e volontari/ trentini/e.

 

Quando sei all'estero, mantieni relazioni con il Trentino? Oltre alle relazioni personali intrattieni rapporti con altri referenti (associazioni, istituzioni, altro…)? Quali mezzi utilizzi a questo scopo? (telefono, social, altro…)

Mantengo soprattutto relazioni personali ma siccome alcuni dei miei amici e conoscenti trentini sono anche inseriti nell’associazionismo / settore sociale del trentino, anche se indirettamente, mi capita di ricevere notizie / aggiornamenti / info di eventi sul trentino. I Social media giocano ruolo fondamentale nel tenermi “aggiornata” e ancora connessa al trentino.

 

Ti piacerebbe far parte di una piattaforma social dedicata ai trentini residenti all’estero (discendenti e “nuova mobilità”)?

Sì, se la “funzione” di tale piattaforma è chiara e di mio interesse…. Sono già parte di molte piattaforme professionali e anche sociali grazie al mio lavoro e allo stile di vita internazionale, quindi – anche per una questione di tempo – scelgo le piattaforme di cui far parte . 

 

Cosa ti aspetti dal “sistema Trentino” per i trentini residenti all’estero? Sono cambiate le esigenze in questo contesto di emergenza sanitaria?

Forse i trentini residenti all’estero potrebbero “nutrire” network sociali e occasioni di supporto reciproco, dalle quali possono poi scaturire altre idee, che secondo me però dipenderanno molto anche dal contesto in cui questi trentini si trovano. Nei Paesi dove lavoro io, non ne ho incontrati molti, a parte – come citato -  il Mozambico.

 

Vuoi lasciare un messaggio agli amici di MondoTrentino?

Mi piacerebbe pensare che come “portiamo un po’ di trentino nel mondo” siamo anche in grado di portare un po’ di “mondo nel trentino”. Credo nella nostra comunità ci sia molto bisogno di apertura a quello che è al di là delle nostre montagne (ma anche già in esse con la presenza di seconde / terze generazioni di immigrati) e che nelle nostre vacanze ed interazioni su questo territorio, possiamo sempre offrire uno sguardo sul mondo che è più positivo di quello che spesso mezzi di comunicazione e politici, limitatamente, ci propongono. 

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Ultimo aggiornamento:Lunedì, 03 Maggio 2021