Marzia Deflorian

rimasta bloccata a Vienna in Austria, esprime il suo punto di vista

Data: Giovedì, 04 Giugno 2020

Immagine: Vienna
© Gerhard Bögner - https://pixabay.com/

Descrizione

Immagine: 1a_Marzia Deflorian

Marzia, raccontaci chi sei e dove vivi in questo momento

Mi chiamo Marzia, ho 29 anni e sono una ricercatrice dell’associazione trentina Yaku e del Centro studi di difesa civile di Roma. Al momento mi trovo a Vienna in quanto ho svolto un tirocinio di 6 mesi presso le Nazioni Unite e sono in attesa della riapertura dei confini per poter rientrare a casa, a Trento. 

Come è cambiata la tua vita da quando c’è l’emergenza Coronavirus? 

Mi trovo a Vienna per lavoro, sarei dovuta rientrare in Italia a fine marzo ma con la chiusura dei confini il 20 marzo 2020 e la situazione d'emergenza in Italia ho preferito rimanere in Austria, paese fra i meno colpiti dal Coronavirus in tutta Europa. Lo smart working presso le Nazioni Unite è iniziato ufficialmente il 16 marzo; il mio team ha però deciso di anticipare di qualche giorno permettendoci di organizzare strumentazione e lavoro con maggiore calma rispetto agli altri 5 mila colleghi. Per i lavoratori ONU è stato predisposto (dall'ONU) un numero dedicato attraverso il quale comunicare in inglese in caso di necessità di contatto con le autorità austriache ed il centro medico del VIC (Vienna International Center)  è rimasto attivo (telefono e email) per tutta la durata della quarantena. Non ho mai pensato di contattare la Provincia in quanto quando mi trovo all'estero faccio riferimento alla rete consolare italiana.

Ci puoi dare qualche informazione sulla gestione delle scuole materne e degli asili durante il lockdown in Austria? 

Premetto che non parlando tedesco le mie conoscenze riguardo ai provvedimenti austriaci si limitano alle informazioni in inglese offerte dalla mailing list dell’ONU ed alcuni siti web dedicati a stranieri in Austria. Le scuole materne e gli asili hanno interrotto le normali attività durante il lockdown ma hanno garantito un servizio minimo per aiutare i genitori che hanno continuato a lavorare durante la quarantena. Credo si trattasse più di un servizio “baby sitter” che di vere e proprie attività scolastiche. Ora le scuole di tutti i gradi hanno riaperto seguendo una turnazione che ammette circa metà delle classi all’interno degli edifici scolastici senza obbligo di mascherina.

In generale come vedi la situazione in Austria dal punto di vista dei contagi, del rientro alla “normalità”? Rimane ancora il paese meno colpito in Europa dal coronavirus?

Si, l’Austria rimane il paese meno colpito dal virus e il ritorno alla normalità è ormai quasi concluso. Gli ultimi dati ufficiali sull’Austria forniti dal centro medico dell’ONU danno, in data 3 giugno 2020: 

  • 16,700 persone positive;
  • 16 nuovi casi nei giorni precedenti;
  • 15,672 persone guarite
  • 670 morti

Dati ufficiali in tedesco ed in inglese: https://info.gesundheitsministerium.at/

Quali misure di contenimento e prevezione del virus sono state adottare in Austria? E'obbligatorio il distanziamento tra persone e l’uso di mascherine là dove necessario (ad es. luoghi chiusi)?

Le misure di contenimento del contagio sono state molto simili a quelle italiane, unica differenza la modalità con la quale sono state comunicate. Sono state infatti presentate dal governo, su base settimanale, attraverso una conferenza stampa ufficiale, chiara e concisa. Nella seconda parte di maggio sono iniziate le prime aperture di negozi e servizi, sono stati ammessi assembramenti fino a 10 persone nei lugohi pubblici ed in casa ed è stata anticipata di 15 giorni (rispetto alla tabella di marcia fissata dal Governo a maggio) l’apertura di ristoranti, pub e bar fino alle 23 di sera in quanto la situazione dei nuovi contagi era stata valutata stabile. Dal 15 di giugno verrà tolto l’obbligo di indossare la mascherina ad esclusione di: mezzi pubblici, presidi sanitari (incluse farmacie) ed attività al chiuso che non permettono il metro di distanziamento (per esempio parrucchieri). Nei bar e ristoranti, che potranno rimanere aperti fino all’una di notte senza limiti di persone sedute allo stesso tavolo, saranno obbligati a portare la mascherina solo i dipendenti a contatto con il pubblico. Per sintetizzare, le uniche attività ancora ferme sono le discoteche ed i club al chiuso ed i grandi eventi all’aperto (con più di 1000 persone), teatri, musei, cinema, piscine, piccoli eventi all’aperto.. hanno ripreso le normali attività. 

Perché a tuo parere l’Austria non ha ancora aperto le frontiere con l’Italia per gli spostamenti?

In generale penso che il governo austriaco abbia poca fiducia del nostro e non consideri ancora sufficientemente sotto controllo la situazione italiana dei contagi per il ripristino dei collegamenti transfrontalieri e dei confini in generale. Inoltre il continuo invito a passare le vacanze estive dentro i confini nazionali potrebbero far pensare che il governo austriaco voglia approfittare della situazione per frenare il flusso di turisti austriaci dall’andare in Italia (e negli altri paesi limitrofi). In settimana dovrebbe arrivare la comunicazione ufficiale della data di apertura della frontiera con l’Italia, che nei migliori dei casi dovrebbe essere il 15 di giugno, altrimenti (in teoria) entro fine mese. 

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Ultimo aggiornamento:Mercoledì, 23 Giugno 2021