Serena Abeille

da San Paolo in Brasile ci racconta come si vive in piena pandemia...

Data: Mercoledì, 10 Giugno 2020

Immagine: San Paolo
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Descrizione

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Serena, raccontaci chi sei e di dove sei

Sono Serena, nata a Trento nei lontani anni Ottanta. Cresciuta sempre a Trento con esperienze all´estero in Spagna, Sudamerica e Stati Uniti anche attraverso l'interscambio con discendenti di Trentini all’estero, promosso ed organizzato dall’Ufficio Emigrazione della Provincia.

Dove vivi attualmente?

Dal 2009 vivo a San Paolo in Brasile, com mio marito, brasiliano, e mia figlia nata a San Paolo l'anno scorso.

Come è la tua vita a San Paolo del Brasile e come è cambiata da quando c’è l’emergenza coronavirus?

La vita a San Paolo è molto frenetica, traffico, movimento, stress. Non abbiamo avuto lock down in senso stretto a San Paolo, ma da marzo stiamo vivendo in isolamento volontario, smart working e commercio chiuso. Io, lavorando nell'ambito della Information Technology, non ho avuto alcun impatto data la situazione attuale.

Quando è esplosa la pandemia in Brasile ed in particolare a San Paolo?

Siamo attualmente a giugno e non abbiamo ancora raggiunto il famoso picco; di fatto siamo in isolamento da marzo, ossia 3 mesi.

Come si sono comportati lo stato e i brasiliani in generale, prima e durante l’esplosione del virus stesso?

Il Brasile é un Paese molto vasto e diversificato e ció ovviamente si riflette sulle misure adottate, le difficoltá nell'applicazione delle stesse e le specifiche necessitá. Le misure di welfare adottate a favore delle classi più sensibili e dei lavoratori informali, reddito complementare dello stato di circa 600 reais (al cambio attuale circa 120 euro), aiuta ma di fatto non risolve quello che di fatto é um problema strutturale dell'economia brasiliana e sudamericana in generale, l'informalità e la precarietá. Nello specifico a San Paolo il governo locale ha adottato misure confuse e contraddittorie nella lotta alla diffusione del virus: disincentivando l'uso di mezzi di trasporto privati (targhe alterne), si è di fatto incentivato l'uso di mezzi pubblici, con le ovvie conseguenze. Si sono anticipati i giorni festivi del calendario nazionale e statale, creando un super ponte che di fatto ha incentivato le persone a spostarsi sul litorale e nelle seconde case al mare.
La trasparenza sui dati di diffusione e decesso comunicati é stata pure messa in discussione. La dimensione politica sicuramente ha prevalso sulla dimensione umana e sanitaria.

Ad oggi ci risultano 739.503 contagiati e 38.406 deceduti dalla pandemia in atto, probabilmente il paese più colpito al mondo in questo momento. Quali sono i più grossi focolai e cosa credi siano dovuti questi numeri così alti in Brasile?

I numeri riportati riflettono la connotazione politica del momento, purtroppo, oltre ad essere relazionati alla mancanza di test applicati in massa, di fatto come succede in altri Paesi. San Paolo é forse la cittá più colpita date le dimensioni,  il grado di internazionalizzazione e densitá demografica. Altro focolaio importante é la capitale dello stato dell´Amazzonia, Manaus. Probabilmente quest'ultimo si deve al fatto che la stagione delle piogge favorisce la diffusione di virus respiratori, oltre al fatto che si è avuta poca adesione alle misure di isolamento sociale e che il sistema di salute nella regione è precario rispetto ad altre regioni come il sud, sud-est. Bisogna anche considerare che lo stato amazzonico è zona franca, pertanto lí hanno sede diverse industrie, soprattutto straniere, il che eleva il grado di internazionalizzazione e quindi di esposizione al virus.

Come mamma come vivi l’emergenza? Attualmente siete in quarantena? Riuscite a lavorare e contemporaneamente a seguire vostra figlia?

Siamo in quarantena da marzo, lavorando a pieno ritmo, con una figlia di un anno, un appartamento grande e una logistica di approvvigionamento difficile. Mia figlia in tempi normali stava con i nonni, che in questo periodo abbiamo preservato ed isolato. I primi due mesi abbiamo fatto il possibile e l'impossibile per conciliare tutte le necessitá e ruoli (mamma/papá, manager/avvocato, pulizie, tata, …) al terzo mese, avendo ricevuto un incarico di maggior responsabilitá sul lavoro ho deciso di farmi aiutare da una persona nella cura della casa e di mia figlia, perché di fatto dovevo, seppur da casa, lavorare.
Il dilemma che ho vissuto io, nel dover decidere di espormi ed esporre al rischio, ricevendo in casa una persona per poter mantenere il mio posto di lavoro e quindi il mio reddito, è il dilemma che molti in questo periodo stanno vivendo. Paesi con strutture di welfare state meno solide di fatto sono esposti a indici maggiori di contagio per necessitá.

C’è qualche segnale di ripresa? come vedi la situazione nei prossimi mesi?

Oggi è l'11 di giugno e giusto oggi a San Paolo ha riaperto, seppur con restrizioni, il commercio. Non la chiamano fase 2 perché di fatto qui non si è ancora toccato il picco, ma pur cosí si è deciso di flessibilizzare, fra contraddizioni e proteste.

Vuoi lasciare un messaggio a tutti gli amici di Mondo Trentino?

Vivendo all´estero da molti anni riconosco l'importanza nel mantenere vivi i ricordi e salde le radici che ci ricollegano alla realtá italiana e trentina. Spero presto di poter portare mia figlia a Trento, passeggiare con lei per piazza Duomo, piazza Italia, il Castel del Buonconsiglio e tutti i luoghi che hanno fatto da scenario alla mia infanzia. 

Agli amici di MondoTrentino vale, dunque, l´invito ad una vacanza in Trentino per conoscere o riconoscere i luoghi di origine ed incentivare l'economia locale attraverso il turismo. Un abbraccio dal Brasile!

Ha partecipato a...
Interscambi giovanili - Youth Exchange Programme

Dal 1999 la Provincia autonoma di Trento ha attivato un programma di interscambi giovanili volto a favorire la reciproca conoscenza tra giovani, nati e vissuti all’estero, di famiglia di origine trentina ed i loro coetanei che vivono in Trentino.

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Ultimo aggiornamento:Mercoledì, 23 Giugno 2021