Davide Iori

giovane trentino, specializzato in turismo e vino, si trasferisce a Cipro

Data: Mercoledì, 24 Agosto 2022

Immagine: 1_Pixabay_Cipro
© Dimitris Vetsikas - https://pixabay.com/

Descrizione

Immagine: 1657706135695

Chi sei e da dove vieni?

Piacere, mi chiamo Davide, vengo da Trento e fino a quando ho vissuto in Trentino, ho professato la fiera appartenenza all’Urbe Tridentum prima, città del Concilio poi. 

Quali scuole hai frequentato e qual è stato il tuo percorso formativo?

Terminato il liceo scientifico Da Vinci, ho svolto un corso universitario in Management del Turismo, Sport ed Eventi presso la Libera Università di Bolzano nella sede distaccata di Brunico. Ho vissuto per 2 anni al confine in una valle molto verde, dove le caserme degli anni '70 - '80 hanno lasciato il posto agli hotel ed al turismo. Nel mentre ho svolto un semestre di scambio in Thailandia, esperienza per la quale sarò sempre grato a UniBZ, mi ha dato l’input per uscire dalle montagne e scoprire diversi luoghi diversi del Sud-Est asiatico.

Terminata la triennale nel 2015 mi sono iscritto l’anno seguente ad una Magistrale di UniTN in Management della Sostenibilità e del Turismo. Il tema mi affascinava e volevo vederci chiaro. 

Quali sono le principali esperienze lavorative che hai fatto finora?

Durante gli anni universitari mi sono avvicinato, a livello professionale, al settore delle bevande, collaborando prima con una grande Distilleria trentina, e poi con una Cantina ancora più grande. Ho lavorato per 5 anni a Ravina, rimanendo fedele al comune di Trento ed alla relativa Doc. Nel mentre ho seguito i corsi Sommelier, completando la formazione nel “mondo del vino”.
Ricoprivo la mansione di “Addetto all’accoglienza”, ovvero tutto quello che aveva a che fare con il pubblico. Dalle visite in Cantina e le degustazioni - la parte più divertente ma non necessariamente facile -, alla gestione delle e-mail e telefonate, spedizioni di prodotto, organizzazione di eventi, approvvigionamento del magazzino e vendita diretta presso l’enoteca. Un lavoro che mi ha permesso di apprendere molto da molteplici punti di vista.

Dove ti trovi attualmente e cosa fai?

Dal primo gennaio 2022 mi sono trasferito a Nicosia, con l'obiettivo di esplorare un po' meglio questo angolo di mondo e di prendermi un periodo di libertà da vincoli lavorativi. Ho imparato a conoscere l’Isola attraverso le persone che ho incontrato, attraverso i loro racconti. Da poco ho iniziato ad offrire visite alla città di Nicosia ai turisti vogliosi di scoprirne la sua storia, che purtroppo la vede divisa da un muro.

Per quali ragioni e come è andato il tuo trasferimento a Cipro?

Cipro è soprannominata l’Isola dell'Amore, terra natìa della Dea greca Afrodite. Si potrebbe quindi dire che mi sono trasferito per amore e per seguire la mia ragazza di Genova. Sono arrivato a gennaio, convinto che l’inverno isolano non sarebbe stato rigido e pronto ad andare al mare ad ogni occasione. Bene, a detta dei ciprioti era dal 1986 che non faceva così freddo come quest’anno. La maggior parte delle case è senza riscaldamento, quindi diciamo che il mio primo impatto con Cipro è stato piuttosto spiazzante. Da aprile in poi ho invece iniziato ad apprezzare un elemento fino ad allora fondamentalmente sconosciuto: il mare.

Cosa hai fatto in questi primi mesi a Cipro e che impressione hai del posto in cui sei?

Ho sfruttato la posizione geografica di Cipro per viaggiare nei Paesi vicini del Medio Oriente, del Caucaso, Nord Africa e Balcani, in totale ho visitato 14 diversi paesi in 6 mesi. Ho approfittato del privilegio concessoci dal nostro pregiato passaporto per muovermi liberamente. Nei periodi in cui ero invece sull’Isola ho iniziato a fare del volontariato, presso Caritas, l’organizzazione per la quale lavora la mia ragazza. 
Nel mese di Gennaio avevo un compito: comprare una macchina di seconda mano. Questa esperienza mi ha aiutato molto ad immergermi nella società cipriota, partendo dai meccanici e giungendo agli uffici della burocrazia per effettuare i passaggi di proprietà. Mi sono subito reso conto di essere capitato in un luogo dove l’ attitudine mediterranea si mescola con la cultura mediorientale.

Immagine: 2

Parlaci un po’ di Cipro, come è strutturata, chi ci vive, ci sono molti stranieri come te?

Cipro è strutturata come Repubblica presidenziale. Tuttavia è una Repubblica “mutilata” considerando che l’Isola è divisa dal 1974, quando vi fu l’invasione dell’esercito turco, in seguito ad un colpo di stato perpetrato dai nazionalisti filo greci che chiedevano l’annessione dell’Isola alla Grecia.
La buffer zone (zona cuscinetto) presidiata dai caschi blu delle Nazioni Unite, divide quindi la parte greca (il Sud) da quella turca (il Nord) e per attraversare è necessario esibire i propri documenti ai due check point

In particolare Nicosia è divisa esattamente a metà, in pieno centro storico. Questa divisione, vissuta da straniero - e quindi “neutrale” - è sicuramente l’elemento di differenziazione e che comunque conferisce fascino alla città. Anche gli altri stranieri che vivono qua sono abituati a vivere la città nella sua interezza. Essi sono prevalentemente spagnoli, tedeschi, libanesi, italiani, scandinavi, per non parlare degli africani. Dopo un po' è facile fare conoscenze. Nicosia, parte Nord o parte Sud che sia, è comunque una città grande 3 volte Trento, dove quindi è molto facile ritrovare le stesse facce. 

Immagine: IMG_20220517_105856

In poco tempo Cipro si è dovuta evolvere, ora come si vive, ci sono tanti migranti?

Cipro è un luogo più complesso di quello che si possa pensare. Il Paese non ha mai sperimentato una reale indipendenza, proprio per la sua posizione strategica è sempre stato dominato o colonizzato nell’ordine da: franchi, veneziani, ottomani, inglesi. Ha raggiunto l’indipendenza nel 1960, e nel 1974 le cose hanno preso una piega ben diversa. La parte greca dell’Isola è entrata in Unione Europea - e nell’Euro - dal 2004 e da quella data ha visto un rapido sviluppo. La parte Nord, sotto l'egida della Turchia è un luogo molto particolare, autoproclamatasi Repubblica Turca di Cipro Nord, è un territorio internazionalmente non riconosciuto da nessun altro paese. Ciò genera un impasse diplomatico e legislativo che sfocia - tra le varie cose - in una forte pressione migratoria, di fatto per chi cerca di entrare in UE, Cipro è un confine a tutti gli effetti. 

Sono quindi molti i richiedenti asilo che negli ultimi anni hanno intrapreso questa rotta sicura, transitando dalla Turchia, perlopiù in aereo. Arrivano dall’Africa (Congo, Camerun e Somalia in primis) e dell’Asia (Afghanistan, Siria e Pakistan su tutti) approfittando di questo confine dimenticato dell’Unione Europea. Ad oggi il sistema di accoglienza è notevolmente sovraccaricato ed i tempi tecnici per vedere analizzate le domande di asilo sono di almeno 2-3 anni.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Da settembre inizierò ad insegnare presso un College di Nicosia le mie materie preferite: Turismo e Vino. Sono stato selezionato tramite il progetto “Erasmus per giovani imprenditori” e potrò quindi acquistare esperienza nel diffondere maggiore cultura e consapevolezza riguardo questi temi.

Immagine: 1

In questo tuo primo periodo a Cipro hai anche creato autonomamente un tuo sito web, cosa esso riporta e quali obiettivi ha?

Mi sono cimentato nella creazione di un sito, pur non avendo competenza in materia, è stato divertente. Avevo bisogno di un contenitore dove far convogliare alcuni spunti accademici in materia (reminiscenze universitarie e non), riflessioni, e pensieri che mi sono venuti in mente durante i viaggi fatti nell’ultimo periodo, e anche prima.
Ho chiamato il sito Turista del Turismo . L’ obiettivo che mi sono posto è la creazione di un “portfolio” dove poter raccogliere quelli che sono diventati degli articoli. Al tempo stesso mi piace l’idea di divulgare la complessità che si cela dietro i semplici gesti che tutti noi compiamo quando ci troviamo ad essere turisti. In generale cerco di dare un taglio analitico ad alcune dinamiche. Il sito è rivolto ad un pubblico del settore, ma il bello è che si tratta di un settore dove siamo tutti coinvolti! Purtroppo alcune letture potrebbero essere lunghe, ma spero rimangano scorrevoli.  

Guardando il tuo sito e in particolare un tuo scritto , ci piacerebbe chiederti: credi davvero che le persone al giorno d’oggi in generale vanno alla ricerca dell’autentico?

Credo ci sia una tendenza alla riscoperta delle tradizioni, dei processi produttivi, siano essi legati all’enogastronomia o all’artigianato. Siamo passati dalla fase del Fast alla fase dello Slow, pur vivendo delle vite frenetiche che non ci concedono il tempo necessario alla lentezza. Questa riscoperta si può applicare a molti contesti differenti, pertanto l’omologazione non ci interessa più ed allora, per contrasto, ci ritroviamo a cercare qualcosa di indefinito e di autentico. Ci piace quindi illuderci di cogliere degli attimi e di bollarli come autentici. Perché lo facciamo? Forse per un senso di nostalgia che ci portiamo dentro, o per cercare di apprendere da questi processi e gesti, molto diversi dalla nostra cultura, anch’essa percepita come autentica da chi non la conosce.
Ad intermittenza tutti noi ricerchiamo l’autentico, finchè per ottenerlo non dobbiamo rinunciare eccessivamente a quelli che reputiamo essere i nostri comfort. 

Pensi di rimanere a lungo a Cipro?

Rimarremo a Cipro sicuramente per tutto il corso del 2022. Da gennaio abbiamo in mente un viaggio, via terra, direzione Pakistan. Ci sarà molto altro materiale da raccogliere :)

C’è qualche pensiero che ti senti di condividere con tutti i trentini e la Community di MondoTrentino?

Qualsiasi trentino al di fuori del Trentino, paragonerà ciò che vede ad un angolo della sua Terra. È fisiologico. Possiamo andare nel Gran Canyon e trovarci a dire: “par el Rio Novella”. Una festa X ci ricorderà “na Sagra de Paes”. I Musei di Parigi? “ma mi vago al Mart, che ghe men zent”.

Abbiamo un forte legame con le “nose” montagne, ed al tempo stesso un sano spirito di scoperta ed una voglia di conoscenza di ciò che c’è fuori, ovviamente senza mai esagerare, con morigeratezza e prudenza, perché “no se pol”, “bisogna nar pian”. 

Mi piacerebbe si riuscisse ad abbattere un pochino il timore che ci portiamo dentro, e potessimo aprirci di più nell’apprezzare le diversità che ci circondano.

Immagine: IMG_20220521_125534

Documenti

Ulteriori informazioni

Licenza d'uso
Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Ultimo aggiornamento:Mercoledì, 24 Agosto 2022