Gianluca Paolazzi

ingegnere trentino che lavora da anni in Cina con una passione per la fotografia

Data: Martedì, 18 Giugno 2024

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Jiangsu Yangzhou © Gianluca Paolazzi - Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Descrizione

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Chi sei? Di dove sei originario?

Sono Gianluca Paolazzi originario di un piccolo paese in Valle di Cembra, noto per alcuni ciclisti piuttosto famosi; Palù di Giovo. Li ho trascorso gran parte della mia vita, prima di fare il salto che mi ha portato a vivere dove sono adesso.

Quali sono stati i tuoi studi e percorsi formativi?

Mi sono laureato in Ingegneria dei materiali presso l'Università degli studi di Trento.

In questi anni avendo avuto l'opportunità di confrontarmi con molte persone laureate provenienti da diverse nazioni, posso affermare con sicurezza che la formazione ricevuta dal sistema scolastico italiano non ha niente da invidiare alle altre nazioni. Quello che mi sento di suggerire è di integrare ancora di più lo studio delle lingue straniere. In molti paesi ci sono corsi universitari obbligatori tenuti da professori stranieri in madre lingua.

Quando hai iniziato a lavorare? Dove?

Ho lavorato sia per aziende multinazionali che locali e piccole imprese familiari. All'inizio della mia carriera lavorativa ho cercato di fare esperienze diverse sia dal punto di vista della struttura aziendale che da quello professionale: qualità, vendite, consulenza tecnica. L'Università insegna sicuramente un modo diverso di pensare ed analizzare le cose, ma almeno quando l'ho frequentata io, non prevedeva scambi con le realtà (aziende) locali, lasciando così le persone impreparate su come affrontare il mondo del lavoro e cosa scegliere. È una situazione comune a molte altre realtà internazionali.

Per questa ragione, come responsabile risorse umane ho sempre cercato di assumere dei neolaureati e lavorare personalmente con loro cercando di aiutarli a trovare il ruolo migliore dove crescere ed utilizzare al meglio le proprie capacità. Sono fermamente convinto che la cosa più importante in un’azienda sono le persone e solo quando queste si sentono a proprio agio sul posto di lavoro saranno in grado di fare la differenza in tutto quello che fanno.

Quando hai iniziato a viaggiare, quali posti hai frequentato?

I miei viaggi fuori dall'Italia erano maggiormente legati a periodi di formazione e di lavoro. Alla fine degli anni '80 ho passato 3 settimane in Portogallo grazie ad una borsa di studio della CEE per approfondire tematiche legate al mondo dell'informatica. Qualche anno più tardi sono stato in Irlanda per migliorare il mio inglese. Per lavoro ho viaggiato spesso in Germania e nell'Europa dell'est, dopo il crollo del muro di Berlino.

Sono state tutte delle esperienze molto positive, ogni volta sono tornato arricchito personalmente e le ho vissute tutte con molta tranquillità. Al rientro rimaneva sempre in me la voglia di ripartire per scoprire qualcosa di nuovo.

Quando ti trasferisci in Cina, come? dove e perchè?

Tra la fine degli anni 90 e i primi anni di questo millennio ho maturato diverse esperienze nell'ambito delle materie plastiche ed in particolare nel settore della loro trasformazione attraverso i processi di iniezione ed estrusione. Combinando questo con la voglia di fare un'esperienza all'estero sono entrato in contatto con la Zobele di Trento che cercava un esperto di stampi per il loro stabilimento in Cina. Erano i primi anni 2000, c'era molto interesse nel mio settore su cosa succedeva in Cina. Dopo essermi preso un po’ di tempo per valutare la proposta, vedevo più lati positivi che negativi.

Era chiaro che sia dal punto di vista umano che professionale vedevo solo lati positivi. Era un cambio di vita che a 34 anni mi sentivo pronto a fare. Il Trentino, e l'Italia tutta, sono dei posti fantastici dove vivere e sicuramente ci tornerò. La cosa che forse mi dispiaceva di più è che per qualche anno almeno, non avrei potuto coltivare le mie passioni: arrampicare, sciare e la fotografia. Ma allora vedevo il fatto come qualcosa di temporaneo, pensavo al massimo di rimanere 3-4 anni e poi sarei tornato o mi sarei spostato da qualche altra parte.

Di tutto questo continuo a praticare la fotografia, ci sono molti posti bellissimi da visitare. Cerco anche di mantenermi in forma, quando posso, andando a correre nei numerosi parchi che ci sono in tutte le città cinesi.

Qual è stato il primo impatto con la Cina al tuo arrivo? Che Cina hai trovato?

Prima di rispondere alla domanda devo fare una piccola premessa sul posto in Cina in cui sono arrivato. La realtà dove lavoravo e lavoro tuttora è a Shenzhen a sud della Cina, a circa un'ora di macchina da Hong Kong. Il clima è subtropicale. Ancora oggi a distanza di 20 anni, la prima sensazione è quella del caldo soffocante nel mese di luglio accompagnato da un’altissima umidità.

Poi c’era tutto il resto legato ad una città che contava 8 milioni di abitanti, con la maggior parte della popolazione che viveva nella zona industriale. Gli stranieri vivevano per la maggior parte in un quartiere di Shenzhen e tutti confluivano ogni giorno nelle fabbriche dove lavoravano.

Oggi la situazione è molto cambiata, la città è diventata una metropoli moderna e molto funzionale, con una popolazione che si avvicina di 13 milioni di persone. Le zone industriali sono state completamente trasformate, sono delle aree con dei centri residenziali adatti a tutti. I livelli di inquinamento sono molto bassi e comparabili se non migliori di molte città occidentali.

Dal punto di vista professionale, ci sono stati dei cambi molto evidenti. Si è passati da una situazione in cui le aziende locali erano maggiormente interessate a produrre per i gruppi stranieri, con limitate capacità di sviluppare i loro prodotti ad una situazione attuale in cui stanno sviluppando i propri prodotti che sono comparabili a quelli delle aziende occidentali. I settori della telefonia e dei veicoli elettrici sono gli esempi più conosciuti a tale riguardo, anche se non sono gli unici.

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Per chi hai lavorato negli anni ed ora cosa fai?

Sono arrivato in Cina con la Zobele di Trento, come responsabile di stampi per iniezione plastica e stampaggio. Nel tempo abbiamo poi sviluppato un dipartimento locale di ricerca e sviluppo che nel corso degli anni è cresciuto fino a gestire autonomamente uno dei maggiori clienti del gruppo. Dopo circa 6 anni che ero in Cina, avevo preso la decisione di rimanerci se non definitivamente almeno il più a lungo possibile. In quel momento vedevo il ruolo di responsabile della ricerca e sviluppo come troppo specifico e poco flessibile nel caso in cui fossi stato costretto a cambiare lavoro. Ho cominciato così ad acquisire conoscenze ed esperienze a più largo raggio nell’ambito della gestione di produzione, ricoprendo ruoli legati ad operations o direttore di stabilimento.

Qualche anno più tardi, Plastiflex, un'azienda belga del settore medicale, ha creduto nelle mie qualità e ho iniziato a lavorare con loro negli stabilimenti di Dongguan e Suzhou.

Dopo di che mi sono spostato con la famiglia nel Jiangsu, a Yangzhou città splendida, dove Marco Polo ha passato parecchio tempo durante il suo viaggio in Cina. C'è anche una statua a lui dedicata. Lì ho lavorato per un’azienda del vicentino nel settore automobilistico.

Attualmente gestisco un’azienda che produce confezioni per prodotti nella cosmetica.

Com’è la vita in Cina ora, cosa ti piace maggiormente e come ti trovi con la gente al di fuori dell’ambiente di lavoro?

Dopo tutti questi anni passati in Cina, sto per arrivare a 20, posso solo dire che mi trovo molto bene e la considero come una delle mie case. Ho parecchi amici cinesi con i quali ho stretto dei rapporti molto intensi. Le persone in generale sono poco espansive, ma quando crei un rapporto profondo dura per tutta la vita.

Mi piace molto la possibilità di viaggiare, in tutta sicurezza e di visitare posti nuovi; dove posso continuare a praticare la mia passione, la fotografia.  gianlucapaolazzi.com

Anche se la Cina ha perso parecchia dell'intensità dei primi anni, si riesce ancora a sviluppare le cose molto velocemente e con una buona qualità.

La gente nel corso degli anni ha cambiato le priorità che sono alla base della loro vita. Da quando hanno raggiunto una buona stabilità economica, non si focalizzano più solo sul lavoro, ma cominciano a curare altri aspetti come la famiglia e il divertimento. Sono sempre più alla ricerca di una vita con la famiglia, si spostano con più difficoltà da una provincia all’altra per ragioni di lavoro, e le relazioni fuori dall’ambito lavorativo stanno diventando prioritarie.

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Hai mai sentito l’esigenza di cambiare e/o di ritornare in Italia?

Sono una persona che è sempre alla ricerca di cose nuove da fare e imparare. Non mi accontento del risultato ottenuto e cerco sempre di migliorarlo. Con un approccio di questo tipo mi è capitato di cercare delle sfide da qualche altra parte nel mondo tra cui in Italia.

Una decina di anni fa ero ad un passo dal tornare in Italia. Ma poi riflettendo sulla mia situazione familiare, sono sposato con una signora cinese da più di 10 anni, ho capito che il posto più semplice per gestire la famiglia era ed è la Cina.

Con l'esperienza che ho maturato, molto difficilmente un’azienda mi offrirà un lavoro per rimanere in un ufficio in Italia. Viaggiare avendo una persona che vive da sola in un paese che non è il suo, dal mio punto di vista, è una scelta piuttosto difficile da gestire.

Dal punto di vista lavorativo le esperienze e le opportunità che trovo da questa parte del mondo sono molte di più e maggiormente accessibili rispetto a quello che offre l’Europa.

Progetti futuri?

Dal punto di vista professionale, sono molto interessato a trasferire le mie esperienze alle nuove generazioni ed aiutare le persone giovani all'interno dell'ambito lavorativo a trovare la loro strada e se possibile farle crescere all'interno dell'organizzazione di cui faccio parte.

Non ho ancora una data chiara su quando lasciare il mondo del lavoro per andare in pensione.

In ogni caso abbiamo già deciso che passeremo più tempo nel nostro amato Trentino, non so ancora se sarà un ritorno definitivo o solo una parte dell'anno. Vogliamo comunque ritornare, vivere tra le nostre montagne e goderci tutte le belle cose e possibilità che ci sono.

Ti piacerebbe lasciare un messaggio a tutti i lettori e alla Community di MondoTrentino?

Vi voglio lasciare un messaggio che ho fatto mio nel corso degli anni e che mi ha aiutato molto a superare i momenti di difficoltà che ci sono nella vita di tutti noi.

In fondo la vita è uno stato mentale in continua variazione che possiamo pensare fatto di luci ed ombre. Più riusciamo a concentrarci sulle luci e meno le ombre ci lasceranno insicurezza.

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Ultimo aggiornamento:Martedì, 18 Giugno 2024