Lorenzo Cristanelli

avvocato trentino che lascia l'attività di famiglia per seguire la sua strada. Si trova a viaggiare per lavoro e a stabilirsi prima a New York ed ora a Copenhagen in Danimarca

Data: Mercoledì, 20 Dicembre 2023

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Descrizione

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Chi sei e di dove sei?

Mi chiamo Lorenzo Cristanelli, sono nato e cresciuto a Trento.

Che studi hai fatto e quale percorso formativo hai seguito?

Dopo il liceo classico, ho completato gli studi di Giurisprudenza all’Università di Trento frequentando vari programmi di studio all’estero (Erasmus a Trier, in Germania, programma “Studiare in Vermont” negli Stati Uniti, ricerca tesi a Regensburg in Germania e a Parigi, all’Institut des Hautes Etudes sur la Justice), passando circa un terzo del mio percorso universitario all’estero. Dopo la laurea, ho ottenuto il dottorato in studi giuridici comparati ed europei con una tesi in cotutela tra l'Università di Trento e l'Università di Regensburg, dove ho svolto vari periodi di ricerca. Nel contempo ho completato la pratica per l’abilitazione alla professione di avvocato, svolgendone una parte in Germania, presso due studi legali di Regensburg.

Nel 2011 ho conseguito il titolo di dottore di ricerca e l’abilitazione all’esame di avvocato.

Nel 2021 ho deciso di arricchire la mia esperienza professionale con un international executive MBA (Master in Business Administration) presso la Purdue University, negli Stati Uniti e la Tilburg Business School in Olanda, programma che ho completato nel 2022.

Dove inizia il tuo percorso lavorativo?

Il mio percorso lavorativo inizia nello studio legale di famiglia, a Trento, nel 2005.

Decidi di seguire un tua strada professionale, cosa cambia e dove ti porta?

Dopo circa tre anni in studio legale, ho deciso di costruire un percorso professionale mio, più in linea con le esperienze fatte fino a quel momento.

Inizio all’ufficio appalti della Galleria di Base del Brennero e comincio a lavorare tra Bolzano, Innsbruck e Monaco di Baviera. Conosco il mio primo capo, persona di grande umanità e visione manageriale che mi fa appassionare al lavoro in azienda. Dopo alcuni anni passo al settore privato, prima in una società specialistica di Bolzano, curando tutte le funzioni legali dell’azienda, poi in una multinazionale delle costruzioni di Parma, dove inizio a dedicarmi ai progetti internazionali ed esteri. Dopo circa 3 anni in sede, mi viene proposto di andare a costituire e dirigere l’area legale della filiale Nord America a New York City e così inizia la nostra avventura in giro per il mondo. Siamo rimasti a Manhattan per oltre 5 anni.  

Quando conosci la tua attuale compagna/moglie? Ci vuoi parlare un po’ di lei e di dove vi siete incontrati?

Ci siamo conosciuti a Trento (Sardagna per la precisione), durante una Summer School organizzata dalla Facoltà di Giurisprudenza. Lei veniva dalla Lettonia. Dopo circa quattro anni insieme ci siamo sposati.

Quando e dove nasce il primo vostro figlio?

Il nostro primo figlio è nato a Trento, dove vivevamo all’epoca. Giusto il tempo per lui di articolare i primi suoni in italiano e lettone e ci siamo trasferiti a New York, per cui ha dovuto ricominciare a farsi capire in una terza lingua. 

Com'è stato l’impatto con New York? Sia per il lavoro che per la famiglia?

Siamo arrivati pochi giorni prima di Natale. Quindi l’impatto è stato un po’ “ovattato”, con la città addobbata a festa, come nei film. Poi è iniziata la trafila per il visto e tutte le incombenze per avviare una nuova vita per la famiglia, dall’allacciamento delle utenze alla scelta del pediatra, dal supermercato al negozio per la riparazione delle scarpe.

A New York abbiamo avuto la seconda figlia, quindi per noi ancor di più questa città la sentiamo un po’ casa nostra.

Lavorativamente parlando, gli anni di Manhattan sono stati molto arricchenti, in un ambiente molto sfidante ma anche molto interessante. Ho lavorato con i migliori studi e consulenti del settore su argomenti che fino a qualche anno prima mi sarebbero sembrati indecifrabili. Come dice Sinatra, se ce la faccio qui posso farcela ovunque!

Perché avete deciso di cambiare vita e lasciare NY? Dove vivete ora?

New York City è una città magica, ti senti davvero al centro del mondo, ma è anche una realtà molto complessa, con ritmi di vita molto stressanti. Cercavamo la possibilità di tornare in Europa, avvicinarci ad uno stile di vita più in linea con le esigenze di una famiglia che cresceva. E in questo periodo è arrivata un’occasione di cambiare azienda, sempre nel settore delle costruzioni e infrastrutture, per andare a dirigere il settore legale estero di una multinazionale. La base era a Copenhagen, in Danimarca. Ci siamo detti, perché no?

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Come vi trovate in Danimarca?  Viaggi molto per lavoro solitamente?

Ci troviamo molto bene. I servizi funzionano, il clima non è così terribile come ci aspettavamo e le ore di buio in inverno hanno il loro fascino. La vita ha dei ritmi più umani e molte attività sono alla portata di tutti e non un privilegio per pochi. Ma la cosa che stupisce direi che è l’apertura della società. Tutti i danesi, di qualsiasi età, strato sociale, professione o provenienza geografica parlano immediatamente e bene in inglese. È veramente possibile vivere qui senza conoscere il danese. Poi, nonostante le dimensioni più contenute rispetto a NYC, Copenhagen è comunque pur sempre una capitale e la comunità degli internazionali è una presenza importante.

In media mi assento un paio di volte al mese o per recarmi in sede centrale in Italia o per andare a visitare le controllate e i progetti in giro per il mondo.

Qual è il tuo rapporto ora con il Trentino e l’Italia in generale? E qual è il rapporto con la famiglia di tua moglie? quando nasce il terzo figlio?

Il nostro terzogenito è nato a Copenhagen, poco dopo il nostro arrivo.

Con l’Italia e il Trentino in particolare cerchiamo di mantenere un rapporto continuo anche se distante, per far sentire e vivere le proprie radici ai nostri figli (attualmente sono impegnato a far conoscere ai due grandi le canzoni degli Articolo Trentino!). Lo stesso vale per la Lettonia, che custodisce l’altra metà delle radici della nostra famiglia. Ora che siamo in Danimarca diventa più facile spostarsi a Trento e a Riga, per andare a trovare i nonni o anche solo per trascorrere un fine settimana lungo. 

La tua è una famiglia molto aperta al mondo e i tuoi figli si integrano bene dappertutto, avete altri progetti per il futuro? Altri spostamenti?

Abbiamo sempre posto molta attenzione nel crescere i nostri figli nella conoscenza delle due culture di origine (io parlo in italiano e mia moglie in lettone) e delle culture ospitanti (prima quella americana e ora quella danese e nordeuropea). Per esempio i libri che leggiamo per la buona notte vanno dalle leggende dei nativi americani alle leggende trentine di Giovanna Borzaga, dai miti nordici alle storie inglesi, dalle fiabe lettoni a quelle sarde (ci piace molto la Sardegna del sud). Penso che la capacità di sentirsi a casa in tanti posti e di muoversi con relativa disinvoltura sia il talento che stiamo cercando di trasferire ai nostri figli per permettere loro un futuro più ricco di possibilità e significato.

Per ora non abbiamo spostamenti in programma. Ma non si può mai sapere. Dipende da quello che la vita ti presenta.

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Ultimo aggiornamento:Giovedì, 11 Gennaio 2024