Descrizione
Chi sei e di dove sei originario?
Sono Marco Chistè, nato a Trento nel 1991, originario di Pressano, frazione collinare a nord di Lavis. Il mio paese si caratterizza storicamente per essere molto legato alla sua vocazione vitivinicola e al contempo mantiene traccia nell'architettura del centro storico del suo periodo tirolese.
Dove hai studiato e che percorso formativo hai intrapreso?
Ho frequentato il liceo scientifico Galilei, indirizzo doppia lingua, a Trento. Sicuramente è stata una scelta azzeccata visto l'utilizzo del tedesco nella mia quotidianità sia lavorativa che privata. Un ringraziamento speciale va naturalmente alla mia professoressa di tedesco, prof. Edvige Zanoni, che mi ha sempre spronato tramite vari viaggi in Germania e corsi per ottenere le certificazioni linguistiche e per il miglioramento della lingua.
Dopo il liceo mi sono iscritto alla facoltà di Ingegneria Edile-Architettura sempre a Trento. Il corso ha una durata quinquennale ed è molto competitivo, perché combina come in un'università tecnica sia le materie scientifiche e strutturali sia le conoscenze creative e teoriche finalizzate a progettare un edificio.
Come ti definisci come persona, quali sono le tue caratteristiche, che esperienze hai fatto oltre allo studio in Trentino?
Sono una persona precisa, attenta al dettaglio e molto metodica. La mia parte “ingegneristica” per così dire. Al contempo sono però sempre aperto a nuovi stimoli, mi piace incontrare nuove persone e in generale sono molto amichevole. La mia componente più “architettonica” è quella di saper mediare e trovare soluzioni a vari problemi.
Ho anche avuto la fortuna di fare tante esperienze nello scoutismo di Lavis, prima come “animato” e poi come capo. Esperienze bellissime che mi hanno arricchito tanto. Forse l'amore per la progettazione è nato proprio in quel periodo. Lo scoutismo ti insegna a vivere la vita affrontando le difficoltà con il sorriso e con soluzioni creative, progettando le tue scelte e costruendo una tua linea di pensiero.
Durante l'università ho preso parte con il mio storico gruppo di lavoro anche ad un percorso di progettazione itinerante che si svolgeva assieme a studenti di tutta Italia in giro per l'Europa. Ho quindi potuto viaggiare in varie città per dei workshop progettuali di qualche settimana, un'altra esperienza sicuramente molto interessante, divertente e stimolante.
Dove vivi ora e cosa fai?
Da circa 7 anni vivo a Vienna, dove lavoro come architetto in uno studio di progettazione. La progettazione nel mondo tedesco è molto metodica e strutturata e fortunatamente per me è stato da subito semplice inserirmi e crescere molto sia in competenze che in responsabilità negli anni. La conoscenza del tedesco è prerogativa importante nella pratica edilizia ed è quindi essenziale cercare di parlarlo fin da subito.
Quando inizi a viaggiare fuori dal Trentino e con quali occasioni?
Direi alle medie, con alcune gite e periodi di permanenza estiva proprio in Austria, vicino ad Innsbruck. E con i vari campeggi scout, spesso in tenda, sia in Trentino sia in Italia e talvolta anche all'estero. Viaggi incredibili come quello in Grecia e quello in Israele-Palestina.
Quali esperienze lavorative hai avuto modo di intraprendere in Italia?
Nessuna! In Italia non ho mai lavorato, anche se mi piacerebbe vedere le differenze con l'Austria. Non escludo in un futuro di tornare in Trentino o in Sudtirolo.
Attualmente a Vienna cosa segui in particolare, che ambito professionale?
Sto seguendo due grandi progetti in ambito residenziale mentre ho appena completato la costruzione di una casa per anziani in Germania. Ogni tanto mi occupo anche di qualche concorso di progettazione, ma principalmente sono responsabile per l'area esecutiva del progetto.
Sei soddisfatto della tua vita in Austria, hai molti amici, frequenti varie persone?
Direi di sì. La vita in una grande città è naturalmente differente rispetto a quella che avrei stando in Trentino, ogni tanto mancano le nostre montagne, ma ci sono fortunatamente molte foreste e qualche cima interessante anche attorno a Vienna a distanza di un paio di fermate di treno. Ebbene si, il tutto è straordinariamente ben connesso e la macchina non serve.
Frequento persone da tutto il mondo, sia al lavoro che fuori e nonostante negli anni qualche amico si sia trasferito in un'altra città europea, sono riuscito a mantenere comunque i contatti, occasione in più poi per viaggiare per andare a fargli visita.
Quando ti sei trasferito a Vienna? hai subito trovato lavoro o ti sei trasferito sapendo di avere già il lavoro in Austria?
Mi sono trasferito nel 2017, 4 giorni dopo la laurea!
Inizialmente l'idea era quella di fermarmi per fare solo un tirocinio di 6 mesi, nell'ambito del programma Erasmus+, che poi però si è trasformato in lavoro.
Ti senti straniero, in Austria? che influenza ha la cultura di Vienna su di te? che città è Vienna?
Vienna è una grande città di 2 milioni di abitanti in costante e rapida crescita. Storicamente è stata la capitale multiculturale di un impero multietnico di cui il Trentino era la sua parte più occidentale e ha avuto nella storia un ruolo di primaria importanza, che si riscontra anche nella sua bellezza architettonica.
Al giorno d'oggi rimane un importante ponte culturale fra il mondo mitteleuropeo e quello balcanico oltre che un attrattore di persone da tutto il mondo, essendo la città dotata di numerosissimi centri di ricerca e di istituzioni internazionali. La stabilità nei decenni di un governo socialista ha consentito lo sviluppo di un articolato sistema sociale che fa di Vienna la città con la più alta qualità della vita al mondo, stando agli ultimi 10 anni di statistiche. In particolar modo la città è molto accessibile dal punto di vista degli alloggi e degli affitti, storicamente bassi a parità di potere d'acquisto.
Personalmente mi sono subito trovato bene, essendo tutto comodo, accessibile e a portata di mano, poiché la città stessa urbanisticamente è molto compatta. La cultura austriaca è simile a quella trentina, così come il cibo e in generale direi gli orari e lo stile di vita. Come in Trentino, anche l'austriaco medio ama andare in montagna e trascorrere le belle giornate all'aria aperta. Il viennese è un po' un caso a parte, solitamente più lamentoso e scontroso, forse poiché subisce ancora lo spettro dei tempi passati, quando la sua città era il polo culturale mondiale.
Come vedi il Trentino oggi dal tuo punto di vista?
Da Vienna si ha un punto di vista privilegiato sul Trentino. Essendo non troppo lontano seguo con interesse la politica locale e quello che succede nella nostra terra. Ho anche la possibilità di tornare spesso in treno e quindi posso valutare ogni volta i pro e contro delle due situazioni.
Dopo anni a Vienna ho avuto la conferma che il Trentino è sicuramente più simile all'Austria che al resto d'Italia, sia per tradizioni, che per cultura e stile di vita. Vivere in Austria mi permette di riflettere molto sul senso storico della nostra Autonomia e sul modo in cui purtroppo la stragrande maggioranza dei trentini la dia per scontata. Tornando ad intervalli regolari francamente posso dire di vedere il Trentino peggiorare negli anni, soprattutto se paragonato al Sudtirolo, dove permane un'idea chiara a tutti i livelli di sviluppo del territorio grazie a scelte lungimiranti.
Secondo me il Trentino sta attraversando una profonda crisi identitaria, manifestandosi anche con la pochezza dimostrata dall'attuale classe dirigente provinciale.
Un vero peccato, perchè il Trentino è la terra che sento più mia, dove sono nato e cresciuto, con le sue splendide montagne, i paesaggi incredibili delle sue vallate, i vari dialetti e lingue peculiari e con una storia di autogoverno millenaria. Una terra che ha saputo fare del duro lavoro e della solidarietà un volano di sviluppo.
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