Descrizione
L’ anno nuovo si apre con la storia di una ripartenza, un ritorno alle origini, quello di Emiliano Valcanover, che è arricchimento spirituale, crescita personale e volontà di donare i frutti più preziosi che ha colto in questo percorso, lontano da casa, durato ben 17 anni.
Emiliano è un trentino, nato nel 1980, che, da poche settimane, è rientrato a vivere e lavorare in Trentino, dopo un lungo periodo trascorso in Australia.
La sua storia racconta un’esperienza di vita, partita decisamente in salita, che egli ha saputo trasformare in un esempio positivo che volentieri condividiamo con i nostri lettori.
Nel 2006 Emiliano iniziò un percorso di studi in Scienze dell’Educazione a Verona, dove conobbe Silvia, una ragazza campana, con la quale iniziò una seria relazione sentimentale.
Mentre la loro storia andava sempre più consolidandosi, la ragazza si ammalò e dovette tornare, per curarsi, nella sua città di origine.
Emiliano non esitò ad abbandonare per lei, Verona e i suoi studi universitari, decidendo di condividere il momento di difficoltà che la ragazza stava vivendo.
Purtroppo Silvia ricevette una diagnosi infausta con una prognosi di pochi mesi di vita. Nonostante la terribile notizia, la coppia non si diede per vinta cercando soluzioni innovative per combattere la malattia.
A Milano Silvia tentò una cura a base di laser “Gamma knife”, che, in un primo momento, diede risultati insperati e talmente incoraggianti che i due decisero di sposarsi.
Nel frattempo, Emiliano, vista l’urgenza di provvedere alla famiglia, si propose alla Despar di Casal Velino come addetto alla contabilità. Quello che gli venne offerto però, fu solo un posto da salumiere.
In un primo momento, Emiliano escluse l’idea, ritenendo quel tipo di mansione forse un po’ umiliante e molto lontana dalle sue aspettative.
Tuttavia, spinto dalla necessità, mise da parte ogni pregiudizio e si rimboccò letteralmente le maniche, accettando l’offerta.
Sorprendentemente, grazie ad un entusiasta collega, grande estimatore della qualità dei prodotti Made in Italy, Emiliano si appassionò al lavoro, traendone gratificazioni inaspettate oltre che una spendibile competenza.
Purtroppo, nel 2012, sua moglie Silvia venne a mancare ed Emiliano si ritrovò in una situazione nella quale, sia l’empatica comunità salernitana che quella familiare trentina, gli “stavano strette”: troppi richiami, sguardi e ‘trattamenti speciali’, avrebbero reso ancora più difficile il rimarginarsi della ferita causata dalla perdita della moglie.
Fu allora che si ricordò di un’amico d’infanzia trasferitosi a Melbourne, in Australia. Decise quindi di fuggire, mettendo l’oceano tra lui e i suoi dolorosi ricordi.
Prima del grande viaggio, gli affezionati amici salernitani gli presentarono Aldo, detto “l’australiano”, un arzillo 80enne solito trascorrere la sua esistenza tra la Campania e l’Australia che si offrì di aiutarlo nel trasferimento.
A 31 anni Emiliano, nel settembre del 2012, con uno Student VISA, unica opzione percorribile, si trasferì quindi in Australia con l’intenzione di staccare da tutto, frequentare una scuola d’inglese e valutare in seguito cosa fare della propria vita.
Aldo “l’australiano”, come promesso, gli offrì un primo appoggio condividendo con lui la sua originale soluzione abitativa: una roulotte senza ruote.
In seguito, Emiliano trascorse un certo periodo presso l’abitazione dell’amico d’infanzia trasferito a Melbourne, trovando poi una collocazione più confacente alle sue necessità, ovvero maggiormente vicina alla scuola di lingue che frequentava.
La fuga all’estero consentì a Emiliano di reinventarsi, senza dover spiegare o raccontare del suo passato, evitando un indesiderato compatimento.
Il suo primo lavoro in Australia lo portò a fare il “runner” (sbarazza tavoli) e, in seguito, proprio grazie all’esperienza come salumiere addetto alla gastronomia fatta a Salerno, ottenne una sponsorizzazione che, nel 2017, gli consentì di ricevere la residenza e, l’anno successivo, la cittadinanza australiana.
“Quel lavoro che inizialmente avevo snobbato e giudicato perché ‘diverso’, è stata la mia salvezza e la mia libertà, sotto molti punti di vista”
Emiliano si era, nel frattempo, risposato con una ragazza brasiliana con la quale decise di festeggiare l’ottenimento della residenza australiana, facendo il giro del mondo in 11 mesi.
Tornato in Australia a fine 2017, divenne rappresentante per Divella, poi Business Developer per altre importanti marche italiane come la San Pellegrino.
Purtroppo però, al miglioramento professionale non corrispose quello personale. Lo strascico dell’esperienza pregressa, portava, infatti inevitabilmente Emiliano a “sabotare” le relazioni sentimentali, nel timore di rivivere quanto già vissuto, ovvero perdere l’oggetto amato e fu proprio questa la causa della conclusione del suo secondo matrimonio.
La presa di coscienza circa il suo problema irrisolto, lo portò ad affrontare una fase di riflessione personale, focalizzando la sua attenzione sul ripetersi di situazioni di loop, di schemi già vissuti.
Tentò un percorso con uno psicologo che, non portando i risultati attesi, gli fece perdere la speranza di trovare la soluzione al suo travaglio interiore.
“Ho conosciuto e incrociato molte persone nei miei 11 anni “down under” e vi posso dire che alcune persone mi sono state ‘mandate’ anche per un giorno solo, per farmi capire qualcosa o per recuperare un po’ di fiducia in me stesso. Per questo motivo, io non credo nelle coincidenze, e tu?”
In periodo pre-COVID, verso fine 2018, Emiliano iniziò una nuova relazione con una ragazza russa, Ksenia, che, attraverso dei corsi online, lo introdusse nel mondo della Timeline Therapy, metodica che, da una parte lo affascinò, e dall’altra, fece riemergere tutto il suo scetticismo.
La sua istintiva chiusura, dovuta al fallimento dei precedenti tentativi, lo indusse inizialmente a rifiutare quell’approccio moderno, pratico, molto diverso da ciò che aveva sperimentato precedentemente.
Tuttavia, sorretto dai tutor del percorso e dalla stessa Ksenia, nonostante l’iniziale scoramento, riuscì ad abbattere lo scoglio della sua diffidenza, rimuovendo i suoi meccanismi di auto-protezione.
Decise quindi di affrontare questa nuova sfida ai suoi demoni, affidandosi e concedendo fiducia a questa metodica che risultò risolutiva, in poco tempo, di tutti quei nodi che si portava dentro.
Con nuova determinazione, Emiliano concluse il percorso che aveva pensato di abbandonare e che invece gli riservò il regalo che attendeva da anni: il recupero della sua serenità, ottenuto grazie alla comprensione profonda di ciò che gli era accaduto.
Non lo sapeva ancora, infatti, ma la "mission" della sua vita lo aveva trovato: nel posto giusto e al momento giusto, come tutte le cose che ci appartengono per destino, che meritiamo e che accadono solo quando siamo pronti ad accoglierle.
Dopo questa esperienza, Emiliano decise di licenziarsi dal posto fisso e sicuro per dedicarsi interamente allo studio e all’approfondimento del percorso frequentato da discente, diventando a sua volta Life Coach, specializzato nella Timeline Therapy, Ipnosi e Programmazione Neuro Linguistica (PNL).
Ora Emiliano è quello che può definirsi un uomo “risolto”, libero da sovrastrutture auto imposte o inculcate dall’entourage familiare, dal contesto culturale e sociale di riferimento.
Egli si considera, oggi, una persona fortunata che desidera fortemente condividere il suo percorso di “guarigione” con gli altri.
Persone sparse in diversi angoli del globo, dall’Australia, all’America, all’Europa, con il suo aiuto, hanno intrapreso un viaggio di autorigenerazione, riconciliandosi con il proprio passato trovando una nuova energia e un nuovo approccio alla vita.
La sofferenza aveva portato Emiliano a nascondersi, mescolando la sua vita tra le vite di migliaia di sconosciuti. Per sopravvivere al dolore aveva indossato maschere, intrapreso svariati lavori, cambiato continenti e partner ma, come nella canzone di Vecchioni “Samarcanda”, mutatis mutandis, la sua sofferenza lo aveva sempre trovato, perché era dentro di lui e solo affrontandola a viso aperto l’aveva finalmente placata, accettata e compresa.
“A volte bisogna perdersi per ritrovarsi.”
Perdendosi e ritrovandosi, Emiliano ha potuto fare ordine nella sua vita e nelle sue emozioni, stilando una nuova lista di valori per lui importanti.
La conquista della libertà interiore, a cui è conseguita quella lavorativa, gli ha fatto comprendere che era giunto il tempo di tornare dalla sua famiglia e negli amati luoghi che gli hanno dato i natali, continuando a dare tutto se stesso per facilitare e guidare le persone verso il capitolo più emozionante del loro viaggio terreno.
“E se tutto quello che ci è capitato fosse successo per non farci fermare proprio adesso?
E se vivere la vita che hai sempre sognato, fosse un obiettivo più vicino di quello che pensi?”
Con questi interrogativi, Emiliano Valcanover ci lascia spunti di riflessione che aspettano solo di essere colti e chiude un cerchio, di vita e di racconto, lungo 17 anni, partito dal Trentino e in Trentino ritornato.
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